Tutte le strade portano a Cortona...

Il paesaggio della Valdichiana cortonese attraverso lo sguardo degli studenti che vivono il territorio

Castiglion Fiorentino, la cittá medievale

Castiglion Fiorentino, la cittá medievale. Click to expand.

Nella foto, in primo piano, si può notare il campanile della chiesa di Sant’Agostino, che assunse questo nome dal 1333, quando i frati agostiniani ne presero possesso. Oggi presenta una semplice facciata, in stile romanico, a capanna, in arenaria preceduta da una scalinata, mentre l’interno è ad aula unica. Il 31 agosto del 2014 gran parte del tetto delle chiesa è crollato ma da poco è stata ristrutturata. Sullo sfondo il paesaggio si apre verso il Castello di Montecchio e la Valdichiana.

Santa Cristina in Val Di Chio

Santa Cristina in Val Di Chio. Click to expand.

Insieme a Pieve di Chio è il centro principale della valle, a sei Km dal capoluogo comunale. Il paese, in posizione elevata, si è sviluppato tutto intorno all'antica chiesa, citata già nelle decime del 1274. L'edificio sacro si presenta ad una sola navata; dietro all'altare maggiore vi è un grande olio su tela raffigurante la Madonna degli Angeli, con in basso a sinistra San Francesco e sulla destra una persona, forse un cavaliere, di cui non si riesce a stabilire l'identità. Nelle vicinanze di Santa Cristina, lungo la strada principale, vi è un gruppo di case con un importante frantoio, denominato La Strada. Tra esse ve n'è una il cui portone d'ingresso è sormontato da una finestra ad arco la cui inferriata disegna un Calice da cui sorge l'Ostia benedetta. In questo edificio vi è l'Oratorio Sensi, dedicato alla Santissima Annunziata. In esso è conservata una tela dell'Annunciazione risalente al 1626, opera del pittore Baccio Bonetti da Cortona (1557-1645).

Castiglion Fiorentino, veduta dalla campagna

Castiglion Fiorentino, veduta dalla campagna. Click to expand.

Il centro storico conserva l'impianto medievale ed è costruito sulle rovine di precedenti edifici etruschi. La torre del cassero è situata nella parte alta del paese, il complesso domina l’intera Valdichiana e conserva ancora la struttura difensiva medievale. Il suo profilo è considerato il vero simbolo di Castiglion Fiorentino. La torre sorge nel piazzale del cassero dove, sul lato meridionale del casseretto, si apre con un arco a tutto sesto l’accesso al cortiletto interno, con la scala settecentesca che conduce al livello sopraelevato della torre. I visitatori possono oggi salire sulla sommità della torre stessa e godere della suggestiva vista sul vecchio borgo e sullo scenario di Valdichiana e Val di Chio.

Montecchio Vesponi, il castello

Montecchio Vesponi, il castello. Click to expand.

Il castello di Montecchio Vesponi fu eretto in un colle alla confluenza della Val di Chio e la Valdichiana, a controllo dell'antico tracciato tra Arezzo e Cortona; esso era considerato uno dei fortilizi più importanti di tutta la Toscana. Il castello fu riportato anche in un dipinto di Beato Angelico in cui si fa riferimento all'altezza del colle sul quale venne realizzata l'opera che fu dedicata a Vesponi, un personaggio nobile della famiglia aretina dei Guasconi che lo possedevano nell' 11esimo secolo. Il castello era composto da una muraglia alta 263 metri che lo circondava e da nove torri dalle quali si controllava tutto il territorio; comprendeva anche due chiese: quella di San Biagio e quella della Compagnia del Santo Sacramento. L'immagine del castello si trova in molti documentari e film, nonché in un francobollo chiamato "Serie dei Castelli".

Farneta, sul margine della Valdichiana

Farneta, sul margine della Valdichiana. Click to expand.

Questa foto, scattata a Farneta, raffigura il tipico paesaggio della zona con campi, qualche albero e delle case di campagna molto grandi. L'attrazione principale di Farneta è l'Abbazia, un monastero risalente all'età longobarda fondato nel VIII secolo per mano dei monaci di San Colombano. L'edificio attuale si pensa risalga al IX o al X secolo, datazione che ne fa la più antica attestazione dello stile romanico nell'Aretino. L'Abbazia fu uno dei centri piú importanti dell'Italia centrale nell'alto medioevo, citata in diplomi e bolle di Papi e Imperatori, indipendente dalle autorità locali, controllava gran parte del territorio compreso tra Arezzo, Cortona e Chiusi. Dagli anni 50 del secolo scorso é stata oggetto di un prezioso percorso di riscoperta e valorizzazione del suo valore storico artistico grazie anche al lavoro dell'abate don Sante Felici che, con l'aiuto della popolazione del paese, ne ha riportato alla luce la cripta e costituito un piccolo museo della civiltà contadina.

Montecchio del Loto, Campagna cortonese

Montecchio del Loto, Campagna cortonese. Click to expand.

Montecchio del Loto è una piccola frazione del comune di Cortona situata in collina ad ovest di Cortona. Una sua caratteristica sono le classiche case leopoldine, abitazioni coloniche in stile toscano, adagiate sui poggi della frazione. Una casa colonica è una dimora rurale in cui la famiglia che vi abita e vi lavora non è proprietaria, né della stessa, né dello stesso fondo, ma è vincolata da un contratto di mezzandria con il proprietario. Tipico di molte case coloniche era il colore rosso della tinteggiatura esterna, talvolta con un riquadro bianco nel quale venivano indicati il nome del proprietario e il numero della colonia. La mezzadria (da un termine derivante dal latino tardo che indica "colui che divide a metà") è un contratto agrario d'associazione con il quale un proprietario di terreni (chiamato concedente) e un coltivatore (mezzadro) si dividono (normalmente a metà) i prodotti e gli utili di un'azienda agricola (podere). Il comando dell'azienda spetta al concedente. Nel contratto di mezzadria, il mezzadro rappresenta anche la sua famiglia (detta famiglia colonica). La mezzadria ebbe effetti benefici nelle aree con terreni a maggiore produttività e a basso popolamento, fino agli anni ’50 quando venne abolita.

Manciano

Manciano. Click to expand.

Questa foto è stata scattata a Manciano, una frazione di Castiglion Fiorentino, la statua che si può vedere nella foto, raffigura l’attore, comico Roberto Benigni. La statua è alta 4,5 metri ed è stata realizzata in Bronzo e Pietra serena, Benigni viene raffigurato con la gamba destra sorretta dalla mano destra, mentre la mano sinistra viene porta in alto in segno di saluto e con il voto sorridente, inoltre nel torace è presenta una sfera dorata, segno tipico dello scultore Andrea Roggi. Roberto Benigni, tiene molto a valorizzare il territorio Toscano, infatti ha girato il film con cui ha avuto più successo, "La vita è bella" tra Castiglion Fiorentino, suo paese natale, Cortona e Arezzo.

Terontola Alta

Terontola Alta. Click to expand.

Terontola é una frazione di 1.591 abitanti del comune di Cortona, la seconda dopo Camucia per numero di abitanti. È situata ai piedi della collina cortonese, al confine con i comuni di Castiglione del Lago e di Tuoro sul Trasimeno, che fanno parte dell'Umbria. Il suo vasto territorio, che la rende una delle frazioni più estese del comune di Cortona, comprende molti nuclei abitati tra cui Terontola Alta (194 abitanti), Bivio Riccio (103), Cortoreggio (63), Farinaio (41). Il lago che si trova in secondo piano nella foto è il secondo lago italiano per estensione e di origine tettonica.

Localitá Case Sparse di Cortona, Ponte sul torrente Esse

Localitá Case Sparse di Cortona, Ponte sul torrente Esse. Click to expand.

Nella foto si può notare in primo piano il fiume Esse, che è l’unico che passa per la nostra zona, sopra al quale vediamo un magnifico ponte, in basso a destra Camucia e ,in alto a sinistra, la antica città Etrusca di Cortona. Sulla sommità della collina si intravedono anche la Basilica di Santa Margherita e la Fortezza medicea del Girifalco. Il fiume Esse nasce dal Monte Castel Giudeo, a 1037 metri di altezza, scorre nelle campagne tra Camucia, Monsigliolo e Fratta e sfocia nel canale maestro della Chiana. Nell’antica strada per la manutenzione di questo canale oggi è stato allestito un percorso pedonale e ciclabile in terra battuta di 62km molto frequentato.

Camucia, Via Ugo Foscolo

Camucia, Via Ugo Foscolo. Click to expand.

Camucia si trova a 4 km dal centro di Cortona, il suo fulcro è Piazza Sergardi, che si dipana lungo via Lauretana, dove si può vedere un monticello etrusco, il cosiddetto melone Francois, dal nome del suo scopritore Alessandro Francois. Nella parte Nord del monticello è stata scoperta e scavata una tomba etrusca, il cui materiale è esposto al Museo Archeologico di Firenze.

La terra dell'olio

La terra dell'olio. Click to expand.

La foto è stata scattata nella località della Fratta tra le foglie di un ulivo, mentre stava tramontando il Sole. Gli ulivi in Toscana sono una coltura presente fino dall'antichità classica ed è una tradizione locale che le famiglie si ritrovino per effettuino insieme la raccolta delle drupe tra fine Ottobre e inizio Novembre. Dopo la raccolta esse vengono portate al Frantoio, per ottenere il pregiatissimo e buonissimo olio extravergine di oliva, che poi verrà consumato in famiglia.

Cortona, Località Cinque Vie: uno scorcio da via dei Cocciai

Cortona, Località Cinque Vie: uno scorcio da via dei Cocciai. Click to expand.

Nell’area adiacente, a mezza costa della collina di Cortona, si trova la Tanella di Pitagora, una tomba etrusca di cui è oggi visibile la pietra scolpita, mentre metà del tetto è crollata, per colpa di truppe francesi di passaggio nell’età napoleonica che recarono notevoli danni. In precedenza la Tanella di Pitagora era completamente interrata come tutte le tombe gentilizie etrusche. Il nome è dovuto al fatto che, non essendo noti né l'artefice né chi vi fosse sepolto, i visitatori ottocenteschi, incuriositi da tale tomba e suggestionati dalla sua forma, iniziarono ad attribuirla a Pitagora.

Secondo tratto di via Severini che porta da Cortona alla località detta Palazzone

Secondo tratto di via Severini che porta da Cortona alla località detta Palazzone. Click to expand.

Il Palazzone è una villa monumentale che si trova a Cortona, città d'arte della Valdichiana; fu costruito tra il 1521 e il 1527 su progetto dell'architetto e poeta perugino Giovan Battista Caporali, discepolo del Perugino e amico di artisti dell'epoca come il Pinturicchio, il Bramante e il Signorelli, per volontà del Cardinale Silvio Passerini, vescovo di Cortona e governatore di Firenze. Al suo interno custodisce numerose opere d'arte, dal Salone del Papacello, l’ambiente più importante che offre un ciclo di affreschi sulla storia di Roma. Oltre ad altre opere del Caporali, spiccano gli affreschi di Luca Signorelli tra cui il Battesimo di Cristo, rimasto incompiuto per la morte dell’autore. Oggi, a seguito di una donazione, il Palazzone é di proprietá della Scuola Normale Superiore di Pisa che ne fa sede di numerosi eventi di rilevanza nazionale e internazionale.

Cortona, Vicolo Lorini, sullo sfondo la Chiesa di San Francesco

Cortona, Vicolo Lorini, sullo sfondo la Chiesa di San Francesco. Click to expand.

La Chiesa fu iniziata nel 1246 sui terreni donati dal Comune di Cortona a Frate Elia che fu il progettista della Chiesa. Frate Elia è stato un francescano e politico italiano, originario di Cortona, molto vicino a San Francesco del quale era stato uno dei primi e piú fidati seguaci. Tenuto in gran conto da Francesco, ne ricevette numerosi incarichi che portò avanti con notevoli capacità. Tra i piú importanti vi fu quello del vicariato generale dell'Ordine Frati Francescani durante il quale si attirò le simpatie di Ugolino di Anagni ( il futuro Papa Gregorio XI); Frate Elia è noto per aver voluto perseguire, dopo l'esperienza al vertice dell'Ordine, un ruolo politico di spicco quale moderatore nella diatriba che opponeva il Sacro romano Impero e la Sede Apostolica.

Gino Severini, Artista cortonese nel mondo

Gino Severini, Artista cortonese nel mondo. Click to expand.

Gino Severini nasce a Cortona nel 1883 e qui trascorre la sua infanzia e adolescenza; dopo essere stato espulso da scuola, si trasferisce prima a Roma, dove conosce artisti delle avanguardie artistiche italiane (Balla e Boccioni), successivamente a Parigi, dove ha un ruolo di primo piano nella nascita della corrente Futurista prima e Cubista poi; passando, nel corso degli anni, attraverso vari stili, si afferma come uno degli artisti più importanti del novecento e, a coronamento della carriera, riceve il Gran Premio della Biennale di Venezia e il suo talento viene ampiamente riconosciuto dalla critica che apprezza soprattutto la portata innovativa della sua opera, sempre in cerca di nuovi stimoli. A Cortona, dove é sepolto, restano alcune opere donate alla città dallo stesso artista: La Maternitá, conservata nel MAEC, il grande mosaico sulla facciata della Chiesa di San Marco le edicole della Via Crucia, sempre a mosaico.

Cortona, sullo sfondo la Valdichiana e, in lontananza sulla sinistra, il Lago Trasimeno.

Cortona, sullo sfondo la Valdichiana e, in lontananza sulla sinistra, il Lago Trasimeno.. Click to expand.

La Valdichiana é una valle di origine tettonica con il fondovalle che consta di importanti residui alluvionali. E’ collocata nell’Italia centrale ed è compresa tra le provincie di Arezzo e Siena e Perugia. E’ famosa per gli insediamenti Etruschi che favorirono la crescita demografica e lo sviluppo di coltivazioni di cereali e in particolare di farro, molto utilizzato dagli Etruschi. Le lucumonie di Chiusi, Arezzo e Cortona, portarono alla valle una grande importanza sia dal punto di vista commerciale che storico. La Valdichiana perse molta della sua importanza in epoca medievale quando divenne un terreno paludoso inabitabile. La malaria e la peste nera, nel XIV secolo, contribuirono a decimare la popolazione. Il governo fiorentino cercò per molto tempo di bonificare la Valdichiana, rivolgendosi anche a ingegneri di grande levatura come Galileo Galilei, Evangelista Torricelli e Vincenzo Viviani, ma vi si riuscì solo con l’avvento dei Medici che concessero di far defluire le acque della palude nell’Arno, dando così il via alla bonifica. Vittorio Fossombroni, alla fine del Settecento progettò e rese esecutivo il grande lavoro per la bonifica definitiva della Val di Chiana per conto dei Granduchi di Toscana, quest’opera riuscì a riportare la valle alla sua originale vocazione agricola dovuta anche alla fertilità del suolo.

Cortona, Piazza della Repubblica, Coreografia urbana

Cortona, Piazza della Repubblica, Coreografia urbana. Click to expand.

La Piazza principale di Cortona sorge in pieno centro storico e dista pochi metri da Piazza Signorelli: qui s’incrociano le principali vie antiche e spiccano interessanti architetture medievali. Piazza della Repubblica un tempo era il punto d’incrocio del cardo e del decumano, le due vie principali delle urbe romana, vi sorgeva il Foro, cioè la piazza sede degli edifici pubblici e delle attività commerciali. Da Piazza della Repubblica si accede al Palazzo Comunale, costruito nel dodicesimo secolo, è ben visibile la scalinata d’ingresso con il campanile aggiunto in un’epoca successiva. Negli spazi interni del Palazzo Comunale spicca la Sala del Consiglio.Sulla piazza si affaccia anche il Palazzo del Capitano del Popolo, chiamato anche Palazzo Passerini dal nome della famiglia che lo occupò per molto tempo. Gli altri edifici “minori” di Piazza della Repubblica contribuiscono a renderla simile a un salotto a cielo aperto. Dalla piazza si dipartono alcune vie cruciali del centro storico. Via Guelfa ad esempio punta nella parte meridionale della città fino a Porta Guelfa. Mentre Via Ghibellina è una stretta strada sormontata da piccoli archi che conduce all’omonima porta. Via Nazionale, meglio conosciuta come Ruga Piana, è tra le meno “faticose” per chi visita la città: una delle poche vie di Cortona non in salita. Piazza della Repubblica dista da Piazza Signorelli pochi metri e, insieme, rappresentano il fulcro del centro storico di Cortona. Oltre che degli scrigni di storia e arte da scoprire, sono dei luoghi in cui potersi rilassare e ammirare la vita del borgo: calma e fuori dal tempo, proprio come secoli fa.

Cortona: veduta da largo Beato Angelico. In primo piano i tetti di Borgo San Domenico e in lontananza, a destra, la Chiesa dello Spirito Santo

Cortona: veduta da largo Beato Angelico. In primo piano i tetti di Borgo San Domenico e in lontananza, a destra, la Chiesa dello Spirito Santo. Click to expand.

La Chiesa dello Spirito Santo è un edificio religioso che si trova a Cortona, in Via Ghibellina. Fu eretta ampliando un tabernacolo effigiato con una venerata immagine della Vergine nel 1637, su progetto di Filippo Berrettini vennero iniziati i lavori, terminati nel 169. La pianta è a croce latina con cupola. L'interno conserva una sostanziale unità di stile di radice rinascimentale.La facciata è caratterizzata da un accentuato verticalismo. Le due statue lignee della Carità e della Fede ai lati dell'altare maggiore, che costituisce una monumentale cornice per l'antico simulacro, sono di Francesco Fabbrucci, così come la statua processionale lignea del Cristo morto. Da questa chiesa parte ogni anno, nel giorno del Venerdí Santo, la processione del Cristo Morto che si snoda poi per le strade del paese.

Il Teatro di Cortona tra i suoi tetti

Il Teatro di Cortona tra i suoi tetti. Click to expand.

I lavori per la costruzione del Teatro Signorelli iniziarono nel 1854. Nel luogo dove sorge il teatro prima c’era la Chiesa di Sant’Andrea. Lo stile adottato dal progettista, Carlo Gatteschi, ricalca la tendenza neoclassica di quel periodo. Quando il teatro venne completato nel 1857, fu chiamato Teatro Imperiale o Regio Teatro Leopoldo in onore del granduca di Toscana. Il loggiato esterno coincide con le originarie Logge del Grano ed é sormontato da un timpano triangolare, visibile nella foto, in cui campeggia al centro l'emblema dell'Accademia degli Arditi, un cavallo rampante con il motto "Niente l'arresta": l’atrio precede la sala a ferro di cavallo dove si svolgono gli spettacoli. Quest’ultima conta quattro ordini di palchi, alcuni caratterizzati dagli stemmi gentileschi delle famiglie cortonesi, mentre la platea è sormontata da una volta con affreschi floreali.

Palazzo Laparelli in via Maffei a Cortona, sede dell'ITE omonimo

Palazzo Laparelli in via Maffei a Cortona, sede dell'ITE omonimo . Click to expand.

Francesco Laparelli nasce a Cortona nel 1521, é stato un architetto italiano fra i più importanti del XVI secolo nel campo delle opere militari. La sua opera di maggior fama é sicuramente la fortificazione della città de La Valletta a Malta in difesa dagli attacchi dei Turchi; in Cortona suoi sono i progetti che portarono alla costruzione del Campanile del Duomo e della Fortezza del Girifalco.

Castiglion Fiorentino, la cittá medievale

Nella foto, in primo piano, si può notare il campanile della  chiesa di Sant’Agostino , che assunse questo nome dal 1333, quando i frati agostiniani ne presero possesso. Oggi presenta una semplice facciata, in stile romanico, a capanna, in arenaria preceduta da una scalinata, mentre l’interno è ad aula unica. Il 31 agosto del 2014 gran parte del tetto delle chiesa è crollato ma da poco è stata ristrutturata. Sullo sfondo il paesaggio si apre verso il  Castello di Montecchio  e la Valdichiana.

Santa Cristina in Val Di Chio

Insieme a Pieve di Chio è il centro principale della valle, a sei Km dal capoluogo comunale. Il paese, in posizione elevata, si è sviluppato tutto intorno all'antica chiesa, citata già nelle decime del 1274. L'edificio sacro si presenta ad una sola navata; dietro all'altare maggiore vi è un grande olio su tela raffigurante la Madonna degli Angeli, con in basso a sinistra San Francesco e sulla destra una persona, forse un cavaliere, di cui non si riesce a stabilire l'identità. Nelle vicinanze di Santa Cristina, lungo la strada principale, vi è un gruppo di case con un importante frantoio, denominato La Strada. Tra esse ve n'è una il cui portone d'ingresso è sormontato da una finestra ad arco la cui inferriata disegna un Calice da cui sorge l'Ostia benedetta. In questo edificio vi è l'Oratorio Sensi, dedicato alla Santissima Annunziata. In esso è conservata una tela dell'Annunciazione risalente al 1626, opera del pittore Baccio Bonetti da Cortona (1557-1645).

Castiglion Fiorentino, veduta dalla campagna

Il centro storico conserva l'impianto medievale ed è costruito sulle rovine di precedenti edifici etruschi.  La torre del cassero  è situata nella parte alta del paese, il complesso domina l’intera Valdichiana e conserva ancora la struttura difensiva medievale. Il suo profilo è considerato il vero simbolo di Castiglion Fiorentino. La torre sorge nel piazzale del cassero dove, sul lato meridionale del casseretto, si apre con un arco a tutto sesto l’accesso al cortiletto interno, con la scala settecentesca che conduce al livello sopraelevato della torre. I visitatori possono oggi salire sulla sommità della torre stessa e godere della suggestiva vista sul vecchio borgo e sullo scenario di Valdichiana e Val di Chio.

Montecchio Vesponi, il castello

 Il castello di Montecchio Vesponi  fu eretto in un colle alla confluenza della Val di Chio e la Valdichiana, a controllo dell'antico tracciato tra Arezzo e Cortona; esso era considerato uno dei fortilizi più importanti di tutta la Toscana. Il castello fu riportato anche in un dipinto di Beato Angelico in cui si fa riferimento all'altezza del colle sul quale venne realizzata l'opera che fu dedicata a Vesponi, un personaggio nobile della famiglia aretina dei Guasconi che lo possedevano nell' 11esimo secolo. Il castello era composto da una muraglia alta 263 metri che lo circondava e da nove torri dalle quali si controllava tutto il territorio; comprendeva anche due chiese: quella di San Biagio e quella della Compagnia del Santo Sacramento. L'immagine del castello si trova in molti documentari e film, nonché in un  francobollo chiamato "Serie dei Castelli" .

Farneta, sul margine della Valdichiana

Questa foto, scattata a Farneta, raffigura il tipico paesaggio della zona con campi, qualche albero e delle case di campagna molto grandi. L'attrazione principale di  Farneta è l'Abbazia , un monastero risalente all'età longobarda fondato nel VIII secolo per mano dei monaci di San Colombano. L'edificio attuale si pensa risalga al IX o al X secolo, datazione che ne fa la più antica attestazione dello stile romanico nell'Aretino. L'Abbazia fu uno dei centri piú importanti dell'Italia centrale nell'alto medioevo, citata in diplomi e bolle di Papi e Imperatori, indipendente dalle autorità locali, controllava gran parte del territorio compreso tra Arezzo, Cortona e Chiusi. Dagli anni 50 del secolo scorso é stata oggetto di un prezioso percorso di riscoperta e valorizzazione del suo valore storico artistico grazie anche al lavoro dell'abate don  Sante Felici  che, con l'aiuto della popolazione del paese, ne ha riportato alla luce la cripta e costituito un piccolo museo della civiltà contadina.

Montecchio del Loto, Campagna cortonese

Montecchio del Loto è una piccola frazione del comune di Cortona situata in collina ad ovest di Cortona. Una sua caratteristica sono le classiche  case leopoldine , abitazioni coloniche in stile toscano, adagiate sui poggi della frazione. Una casa colonica è una dimora rurale in cui la famiglia che vi abita e vi lavora non è proprietaria, né della stessa, né dello stesso fondo, ma è vincolata da un contratto di mezzandria con il proprietario. Tipico di molte case coloniche era il colore rosso della tinteggiatura esterna, talvolta con un riquadro bianco nel quale venivano indicati il nome del proprietario e il numero della colonia. La mezzadria (da un termine derivante dal latino tardo che indica "colui che divide a metà") è un contratto agrario d'associazione con il quale un proprietario di terreni (chiamato concedente) e un coltivatore (mezzadro) si dividono (normalmente a metà) i prodotti e gli utili di un'azienda agricola (podere). Il comando dell'azienda spetta al concedente. Nel contratto di mezzadria, il mezzadro rappresenta anche la sua famiglia (detta famiglia colonica). La mezzadria ebbe effetti benefici nelle aree con terreni a maggiore produttività e a basso popolamento, fino agli anni ’50 quando venne abolita.

 

Manciano

Questa foto è stata scattata a Manciano, una frazione di Castiglion Fiorentino, la statua che si può vedere nella foto, raffigura l’attore, comico  Roberto Benigni . La statua è alta 4,5 metri ed è stata realizzata in Bronzo e Pietra serena, Benigni viene raffigurato con la gamba destra sorretta dalla mano destra, mentre la mano sinistra viene porta in alto in segno di saluto e con il voto sorridente, inoltre nel torace è presenta una sfera dorata, segno tipico dello scultore Andrea Roggi. Roberto Benigni, tiene molto a valorizzare il territorio Toscano, infatti ha girato il film con cui ha avuto più successo, " La vita è bella " tra Castiglion Fiorentino, suo paese natale, Cortona e Arezzo.

Terontola Alta

Terontola é una frazione di 1.591 abitanti del comune di Cortona, la seconda dopo Camucia per numero di abitanti. È situata ai piedi della collina cortonese, al confine con i comuni di Castiglione del Lago e di Tuoro sul Trasimeno, che fanno parte dell'Umbria. Il suo vasto territorio, che la rende una delle frazioni più estese del comune di Cortona, comprende molti nuclei abitati tra cui Terontola Alta (194 abitanti), Bivio Riccio (103), Cortoreggio (63), Farinaio (41). Il lago che si trova in secondo piano nella foto è il secondo lago italiano per estensione e di origine tettonica.

Localitá Case Sparse di Cortona, Ponte sul torrente Esse

Nella foto si può notare in primo piano il fiume Esse, che è l’unico che passa per la nostra zona, sopra al quale vediamo un magnifico ponte, in basso a destra Camucia e ,in alto a sinistra, la antica città Etrusca di Cortona. Sulla sommità della collina si intravedono anche la Basilica di Santa Margherita e la Fortezza medicea del Girifalco. Il fiume Esse nasce dal Monte Castel Giudeo, a 1037 metri di altezza, scorre nelle campagne tra Camucia, Monsigliolo e Fratta e sfocia nel canale maestro della Chiana. Nell’antica strada per la manutenzione di questo canale oggi è stato allestito un  percorso pedonale e ciclabile  in terra battuta di 62km molto frequentato.

Camucia, Via Ugo Foscolo

Camucia si trova a 4 km dal centro di Cortona, il suo fulcro è Piazza Sergardi, che si dipana lungo via Lauretana, dove si può vedere un monticello etrusco, il cosiddetto melone Francois, dal nome del suo scopritore Alessandro Francois. Nella parte Nord del monticello è stata scoperta e scavata una tomba etrusca, il cui materiale è esposto al  Museo Archeologico di Firenze .

 Ugo Foscolo  è stato un poeta, scrittore e traduttore italiano. Nato a Zacinto nel 1778, nel 1792 con la madre si sposta a Venezia, proprio in questi anni inizia la sua formazione poetica. Ha avuto molti rapporti con la nostra regione, infatti nel 1812 arrivò a Firenze, quel periodo per lui è stato molto sereno, si è dedicato totalmente alla scrittura.

La terra dell'olio

La foto è stata scattata nella località della Fratta tra le foglie di un ulivo, mentre stava tramontando il Sole. Gli ulivi in Toscana sono una coltura presente fino dall'antichità classica ed è una tradizione locale che le famiglie si ritrovino per effettuino insieme la raccolta delle drupe tra fine Ottobre e inizio Novembre. Dopo la raccolta esse vengono portate al Frantoio, per ottenere il pregiatissimo e buonissimo  olio extravergine di oliva , che poi verrà consumato in famiglia.

Cortona, Località Cinque Vie: uno scorcio da via dei Cocciai

Nell’area adiacente, a mezza costa della collina di Cortona, si trova la Tanella di Pitagora, una tomba etrusca di cui è oggi visibile la pietra scolpita, mentre metà del tetto è crollata, per colpa di truppe francesi di passaggio nell’età napoleonica che recarono notevoli danni. In precedenza la  Tanella di Pitagora  era completamente interrata come tutte le tombe gentilizie etrusche. Il nome è dovuto al fatto che, non essendo noti né l'artefice né chi vi fosse sepolto, i visitatori ottocenteschi, incuriositi da tale tomba e suggestionati dalla sua forma, iniziarono ad attribuirla a Pitagora.

Secondo tratto di via Severini che porta da Cortona alla località detta Palazzone

I l Palazzone  è una villa monumentale che si trova a Cortona, città d'arte della Valdichiana; fu costruito tra il 1521 e il 1527 su progetto dell'architetto e poeta perugino Giovan Battista Caporali, discepolo del Perugino e amico di artisti dell'epoca come il Pinturicchio, il Bramante e il Signorelli, per volontà del Cardinale Silvio Passerini, vescovo di Cortona e governatore di Firenze. Al suo interno custodisce numerose opere d'arte, dal Salone del Papacello, l’ambiente più importante che offre un ciclo di affreschi sulla storia di Roma. Oltre ad altre opere del Caporali, spiccano gli affreschi di Luca Signorelli tra cui il Battesimo di Cristo, rimasto incompiuto per la morte dell’autore. Oggi, a seguito di una donazione, il Palazzone é di proprietá della  Scuola Normale Superiore  di Pisa che ne fa sede di numerosi eventi di rilevanza nazionale e internazionale.

Cortona, Vicolo Lorini, sullo sfondo la Chiesa di San Francesco

La Chiesa fu iniziata nel 1246 sui terreni donati dal Comune di Cortona a Frate Elia che fu il progettista della Chiesa. Frate Elia è stato un francescano e politico italiano, originario di Cortona, molto vicino a San Francesco del quale era stato uno dei primi e piú fidati seguaci. Tenuto in gran conto da Francesco, ne ricevette numerosi incarichi che portò avanti con notevoli capacità. Tra i piú importanti vi fu quello del vicariato generale dell' Ordine Frati Francescani  durante il quale si attirò le simpatie di Ugolino di Anagni ( il futuro Papa Gregorio XI); Frate Elia è noto per aver voluto perseguire, dopo l'esperienza al vertice dell'Ordine, un ruolo politico di spicco quale moderatore nella diatriba che opponeva il Sacro romano Impero e la Sede Apostolica.

Gino Severini, Artista cortonese nel mondo

Gino Severini nasce a Cortona nel 1883 e qui trascorre la sua infanzia e adolescenza; dopo essere stato espulso da scuola, si trasferisce prima a Roma, dove conosce artisti delle avanguardie artistiche italiane (Balla e Boccioni), successivamente a Parigi, dove ha un ruolo di primo piano nella nascita della corrente Futurista prima e Cubista poi; passando, nel corso degli anni, attraverso vari stili, si afferma come uno degli artisti più importanti del novecento e, a coronamento della carriera, riceve il Gran Premio della  Biennale di Venezia  e il suo talento viene ampiamente riconosciuto dalla critica che apprezza soprattutto la portata innovativa della sua opera, sempre in cerca di nuovi stimoli. A Cortona, dove é sepolto, restano alcune opere donate alla città dallo stesso artista:  La Maternitá , conservata nel  MAEC , il grande mosaico sulla facciata della  Chiesa di San Marco  le edicole della Via Crucia, sempre a mosaico.

Cortona, sullo sfondo la Valdichiana e, in lontananza sulla sinistra, il Lago Trasimeno.

La Valdichiana é una valle di origine tettonica con il fondovalle che consta di importanti residui alluvionali. E’ collocata nell’Italia centrale ed è compresa tra le provincie di Arezzo e Siena e Perugia. E’ famosa per gli insediamenti Etruschi che favorirono la crescita demografica e lo sviluppo di coltivazioni di cereali e in particolare di farro, molto utilizzato dagli Etruschi. Le lucumonie di Chiusi, Arezzo e Cortona, portarono alla valle una grande importanza sia dal punto di vista commerciale che storico. La Valdichiana perse molta della sua importanza in epoca medievale quando divenne un terreno paludoso inabitabile. La malaria e la peste nera, nel XIV secolo, contribuirono a decimare la popolazione. Il governo fiorentino cercò per molto tempo di bonificare la Valdichiana, rivolgendosi anche a ingegneri di grande levatura come Galileo Galilei, Evangelista Torricelli e Vincenzo Viviani, ma vi si riuscì solo con l’avvento dei Medici che concessero di far defluire le acque della palude nell’Arno, dando così il via alla bonifica.  Vittorio Fossombroni , alla fine del Settecento progettò e rese esecutivo il grande lavoro per la bonifica definitiva della Val di Chiana per conto dei Granduchi di Toscana, quest’opera riuscì a riportare la valle alla sua originale vocazione agricola dovuta anche alla fertilità del suolo.

Cortona, Piazza della Repubblica, Coreografia urbana

La Piazza principale di Cortona sorge in pieno centro storico e dista pochi metri da Piazza Signorelli: qui s’incrociano le principali vie antiche e spiccano interessanti architetture medievali. Piazza della Repubblica un tempo era il punto d’incrocio del cardo e del decumano, le due vie principali delle urbe romana, vi sorgeva il Foro, cioè la piazza sede degli edifici pubblici e delle attività commerciali. Da Piazza della Repubblica si accede al Palazzo Comunale, costruito nel dodicesimo secolo, è ben visibile la scalinata d’ingresso con il campanile aggiunto in un’epoca successiva. Negli spazi interni del  Palazzo Comunale  spicca la Sala del Consiglio.Sulla piazza si affaccia anche il Palazzo del Capitano del Popolo, chiamato anche Palazzo Passerini dal nome della famiglia che lo occupò per molto tempo. Gli altri edifici “minori” di Piazza della Repubblica contribuiscono a renderla simile a un salotto a cielo aperto. Dalla piazza si dipartono alcune vie cruciali del centro storico. Via Guelfa ad esempio punta nella parte meridionale della città fino a Porta Guelfa. Mentre Via Ghibellina è una stretta strada sormontata da piccoli archi che conduce all’omonima porta. Via Nazionale, meglio conosciuta come Ruga Piana, è tra le meno “faticose” per chi visita la città: una delle poche vie di Cortona non in salita. Piazza della Repubblica dista da Piazza Signorelli pochi metri e, insieme, rappresentano il fulcro del centro storico di Cortona. Oltre che degli scrigni di storia e arte da scoprire, sono dei luoghi in cui potersi rilassare e ammirare la vita del borgo: calma e fuori dal tempo, proprio come secoli fa. 

Cortona: veduta da largo Beato Angelico. In primo piano i tetti di Borgo San Domenico e in lontananza, a destra, la Chiesa dello Spirito Santo

La Chiesa dello Spirito Santo è un edificio religioso che si trova a Cortona, in Via Ghibellina. Fu eretta ampliando un tabernacolo effigiato con una venerata immagine della Vergine nel 1637, su progetto di Filippo Berrettini vennero iniziati i lavori, terminati nel 169. La pianta è a croce latina con cupola. L'interno conserva una sostanziale unità di stile di radice rinascimentale.La facciata è caratterizzata da un accentuato verticalismo. Le due statue lignee della Carità e della Fede ai lati dell'altare maggiore, che costituisce una monumentale cornice per l'antico simulacro, sono di Francesco Fabbrucci, così come la statua processionale lignea del Cristo morto. Da questa chiesa parte ogni anno, nel giorno del Venerdí Santo,  la processione del Cristo Morto  che si snoda poi per le strade del paese.

Il Teatro di Cortona tra i suoi tetti

I lavori per la costruzione del  Teatro Signorelli  iniziarono nel 1854. Nel luogo dove sorge il teatro prima c’era la Chiesa di Sant’Andrea. Lo stile adottato dal progettista, Carlo Gatteschi, ricalca la tendenza neoclassica di quel periodo. Quando il teatro venne completato nel 1857, fu chiamato Teatro Imperiale o Regio Teatro Leopoldo in onore del granduca di Toscana. Il loggiato esterno coincide con le originarie Logge del Grano ed é sormontato da un timpano triangolare, visibile nella foto, in cui campeggia al centro l'emblema dell' Accademia degli Arditi , un cavallo rampante con il motto "Niente l'arresta": l’atrio precede la sala a ferro di cavallo dove si svolgono gli spettacoli. Quest’ultima conta quattro ordini di palchi, alcuni caratterizzati dagli stemmi gentileschi delle famiglie cortonesi, mentre la platea è sormontata da una volta con affreschi floreali.

Palazzo Laparelli in via Maffei a Cortona, sede dell'ITE omonimo 

Francesco Laparelli nasce a Cortona nel 1521, é stato un architetto italiano fra i più importanti del XVI secolo nel campo delle opere militari. La sua opera di maggior fama é sicuramente la fortificazione della città de  La Valletta  a Malta in difesa dagli attacchi dei Turchi; in Cortona suoi sono i progetti che portarono alla costruzione del Campanile del Duomo e della  Fortezza del Girifalco.