Insegnare l'Alto Adige tra guerra, deportazione e Memoria

Uno strumento didattico per la classe.

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1922 Fascismo a Bolzano

1-2 ottobre Marcia su Bolzano. La marcia su Bolzano, avvenuta tra il 1° e il 2 ottobre 1922, fu una sfilata e manifestazione organizzata dal Partito nazionale Fascista diretta contro la maggioranza di lingua tedesca in Alto Adige. Il sindaco Julius Perathoner fu costretto a destituirsi. Si trattava dell'ultimo Sindaco di lingua tedesca che era stato eletto prima dell'avvento del progetto di italianizzazione e fascistizzazione dell'Alto Adige.

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L'attacco alla scuola "Elisabethschule"

 Subito dopo l'inizio della Marcia, le squadre fasciste (ca. 3000 squadristi da tutta l'Alta Italia), su diretto ordine di Mussolini e comandate da Starace, Giunta, Farinacci e De Stefani occupano, senza alcun intervento da parte della polizia, della scuola elementare "Elisabethschule" sita in via Cassa di Risparmio 24. L'attacco di fatto scaccia via anni e anni di didattica in lingua tedesca che aveva formato generazioni intere. La scuola fu subito rinominata "Scuola Regina Elena", dandole dunque subito una connotazione fascista-monarchica.

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Destituzione di Julius Perathoner

Le Milizie occupano il Municipio di Bolzano e chiedono le dimissioni del Consiglio cittadino e del sindaco e issando sul balcone le bandiere e gli stendardi fascisti. Verrà riportato nel quotidiano di lingua tedesca "Bozen Nachrichten".

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1939 Optanti a Innsbruck

Alla popolazione di lingua tedesca, ladina, mochena e cimbra fu chiesto di scegliere se trasferirsi nel Terzo Reich o se rimanere cittadini italiani.

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Il Brennero

Mussolini e Hitler si incontrano l'8 marzo 1940 in vista dell'entrata in guerra dell'Italia.

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Nazisti in Sudtirolo

Poco prima dell'8 settembre, le Ss. si trovano già in Sudtirolo dove si erano già formate le S.o.d. Sudtirol Ordnungs Dienst.

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La deportazione ebraica da Merano

Il 16 settembre 1943 furono deportati da Merano e Bolzano 40 ebrei. Si trattò del "collaudo" della deportazione ebraica poi dal resto d'Italia.

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Elena De Salvo

Franziska Stern madre di Elena De Salvo di soli 8 anni aveva scritto al Duce in persona chiedendo di potersi ricongiungersi con sua madre Klara Stern Merano. Sua madre era stata già assassinata a Kaunas nel novembre 1941.

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Reichenau (Innsbruck)

Campo di transito per ebrei (sudtirolesi) oppositori politici, ebrei libici, renitenti alla leva e lavoratori forzati.

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I bombardamenti su Bolzano

13 maggio 1944 ci fu il 9° bombardamento alla città che colpì pesantemente la Chiesa dei Domenicani (1272)

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Ieri e oggi

E' una buona soluzione didattica mostrare i danni della guerra (1944) e i lavori di restauro e rifacimento che sono stati effettuati nel corso degli anni.

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Il Campo di transito (DuLag) di Bolzano

Nell'estate 1944 viene aperto il campo di transito per tutte le categorie di prigionieri. Qui verranno esercitate torture, violenze e uccisioni da parte dei comandanti Karl Thito e Misha Seifert.

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Eccidio di Merano

Il 30 aprile 1945, 9 italiani furono uccisi perchè festeggiavano la fine del conflitto dalle truppe naziste in ritirata.

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Fine della guerra

Bolzano, maggio 1945, Anche dopo la capitolazione tedesca, i soldati della Wehrmacht marciano armati lungo l’attuale corso della Libertà. (Nara Archive, USA)

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Nazisti in fuga...attraverso il Sudtirolo

Molti nazisti trovarono rifugio in Sudtirolo dopo la guerra: Mengele, Eichmann, Priebke e Martha Bormann. Nella foto Margarete e Gudrun Himmler a Selva di Val Gardena nel 1945. (Nara Archive, USA).

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Franz Hofer e famiglia.

Il Gauleiter del Tirolo, responsabile della deportazione degli ebrei da Merano, riesce a nascondere la sua famiglia a Bressandone.

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1947. Senza patria...

La storia di Bertagnoli Margareta di Merano che lavorava a Friburg am Breisgau. Una senza patria sudtirolese. Atraverso un uso didattico della documentazione digitale è possibile elaborare dei facts sheets molto concreti che aiutano a costruire delle storie qualitative molto imporanti.

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Memoria della Storia e Deportazione

A Merano e Bolzano sono state messe le Pietre di Inciampo in memoria dei deportati sudtirolesi. Si è trattato del primo passo verso l'elaborazione del passato e della storia locale/europea.

Sitografia